Anche Amici di Nik ha firmato la carta di Lampedusa PDF Stampa E-mail
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Scritto da Alessandro   
Venerdì 14 Febbraio 2014 13:17

Dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014 nell'isola di Lampedusa si è svolto un congresso organizzato da Melting Pot Europa per la stesura della Carta di Lampedusa che riafferma ed esplicita i pieni diritti alla cittadinanza per gli immigrati.

Dopo le tragedie occorse in ottobre 2013 che hanno visto centinaia di morti sulle coste sud di Lampedusa, il Tavolo di Cooperazione Internazione Empolese, Amici di Nik e il Coordinamento Libera Valdarno si sono imposti di essere parte attiva di un cambiamento affinché i migranti abbiano la stessa dignità di tutti gli esseri umani e non siano "usati" come merce di scambio.

Siamo stati particolarmente colpiti dalla presenza di centinaia di associazioni, movimenti e attivisti venuti da diversi paesi europei quali Germania (Francoforte e Amburgo), Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Danimarca, Turchia e Tunisia.

Le sinergie e le molteplici esperienze e conoscenze dei centri sociali italiani hanno principalmente contribuito in primis alla creazione della rete Melting Pot coinvolgendo successivamente tutte le altre associazioni ivi comprese quelle Lampedusane.

Attraverso le parole del sindaco Giusi Niccolini, le testimonianze delle madri Lampedusane e dei piccoli imprenditori dell'isola, è emersa una situazione molto difficile per gli abitanti di Lampedusa. Ad oggi sull'isola non è presente nemmeno un punto di primo soccorso per le cure necessarie, i bambini ed i ragazzi frequentano la scuola in edifici pericolanti; gli stessi abitanti di Lampedusa riferiscono di sentirsi loro stessi degli extra comunitari; nell'isola i rifornimenti di acqua potabile sono ad oggi acquisiti dalla nave cisterna (se le condizioni meteo lo permettono) non essendo presente a Lampedusa un desalinizzatore. Per ricevere le cure necessarie gli abitanti di Lampedusa sono costretti ad andare a Palermo o ad Agrigento a proprie spese (da notare che il tragitto con la nave da Lampedusa ad Agrigento è di circa 8-9 ore).

La carta di Lampedusa basa il suo fondamento su alcuni principi di base:

Libertà di movimento: muoversi in qualsiasi stato o nazione.

Libertà di scelta: scegliere dove abitare.

Libertà di restare: nel paese in cui si è scelto di vivere.

Libertà di costruzione e realizzazione del proprio progetto di vita in caso di necessità di movimento: potersi muovere in sicurezza, senza condizionamenti e impedimenti.

Libertà presonale: nessuno deve essere detenuto senza valido motivo.

Libertà di resistenza: alle politiche tese a creare divisione, discriminazione, sfruttamento e precarietà degli esseri umani, che generano diseguaglianza e disparità.

La Carta di Lampedusa afferma la necessità di sospendere immediatamente ogni pratica di respingimento formale e informale alle frontiere interne ed esterne dell’Unione europea.

La Carta di Lampedusa afferma la necessità dell’immediata abrogazione dell’istituto della detenzione amministrativa e la chiusura di tutti i centri, comunque denominati o configurati, e delle strutture di accoglienza contenitiva

Ogni associazione è intervenuta proponendo dichiarando la necessità di questo strumento di sensibilizzazione e guida per i governi europei.

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